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Una puntata nella sua terra natale, Campi nel Salento, ed ecco che il caso - o forse il destino - mette a conoscenza Vincenzo Marangione, poliziotto da anni trapiantato in Liguria, di una storia inaspettata, una storia dove il sangue si mescola alla politica, in uno scenario - quello dell'immediato dopoguerra - che vede l'Italia e gli italiani cercare dì dare un nuovo volto alla propria nazione, devastata da una guerra crudele e insensata. La fine delle ostilità, come sempre accade, libera le tensioni accumulate e le incanala in un'opera di ricostruzione che non è solo economica, ma è prima di tutto etica. Il mondo così com'è stato concepito non esiste più, sepolto sotto tonnellate di macerie materiali e morali che impongono, gioco forza, un mutamento radicale rispetto al passato. È in questo contesto che si inserisce la tragica vicenda di Angelo Maci e Antonio Tramacere, due giovani di Campi che, in una triste serata autunnale del 1947, trovano la morte durante uno sciopero organizzato dalla Federterra. Con l'aiuto di testimonianze, di verbali e rapporti delle forze dell'ordine, di articoli di giornale, l'autore ricostruisce la tragica vicenda con la precisione dello storico e la passione che solo un figlio di quella regione bellissima può nutrire per la sua terra. Completa questo lavoro una serie di fatti analoghi accaduti, nello stesso periodo, in tutto il meridione a testimonianza che le lotte contadine per l'affrancatura da un sistema di gestione della terra ancora ispirato a leggi feudali furono un fenomeno vastissimo e generalizzato, alimentato dalla voglia dì cambiamento che le tragiche vicende belliche lasciarono in eredità a tutti gli italiani. Presentazione di Marco Della Croce. Introduzione di Giuseppe Mariani.